L’omicidio dei due coniugi di Serranova, frazione di Carovigno, sarebbe stato legato a questioni di eredità. Arrestato il fratello.
Una svolta nel caso di Antonio Calò e Caterina Martucci, la coppia uccisa nella loro casa di campagna mercoledì scorso, 1° marzo, a Carovigno (Brindisi). La tragica scoperta è stata fatta da uno dei fratelli dell’uomo, Carmelo Calò, che ha lanciato l’allarme ai carabinieri. I sospetti adesso hanno un volto, ed è quello del secondo fratello di Antonio: l’83enne Cosimo Calò.
Si chiamavano Antonio Calò (64 anni) e Caterina Martucci (70 anni) le due vittime che sono state uccise a Serranova, frazione di Carovigno, con un colpo di fucile. Quella mattina l’uomo si sarebbe dovuto incontrare al bar con suo fratello Carmelo, ma non avendo sue notizie era andato a trovarlo a casa. Ad aspettarlo c’erano solo i due corpi senza vita.
Questione di eredità
Cosimo Calò, il fratello 83enne di Antonio, ha confessato l’omicidio dei due coniugi. Adesso si trova nella caserma dei carabinieri a San Vito dei Normanni, con il figlio Vincenzo. Quest’ultimo sarà interrogato, per adesso non è ancora sospettato di complicità.
Secondo le prime informazioni, le divergenze tra fratelli sarebbero scaturite a seguito di questioni sull’eredità. Al centro delle liti, c’era un appezzamento di terra vicino al casolare di Serranova, in cui sono stati trovati i corpi di Antonio e Caterina. Si trattava di un’eredità del valore di circa 100mila euro, che era stata lasciata da un fratello morto due anni fa.